FAQ sulla Mobilità Elettrica

1. Un’auto elettrica è più costosa di una a benzina o Diesel? 

I veicoli elettrici stanno diventando sempre più economici nell’ottica di rendere l’e-mobility accessibile a tutti. L’evoluzione tecnologica contribuisce ad abbassare il prezzo: per esempio, il costo delle batterie è diminuito dell’80% negli ultimi 10 anni. Un altro aspetto da considerare è il costo dell’energia elettrica, sensibilmente più basso di quello di benzina o gasolio. Globalmente si calcola che i costi di mantenimento di un’auto elettrica siano circa un terzo rispetto a quelli di una a combustione interna, senza considerare gli incentivi all’acquisto disponibili nei vari Paesi.

2. Un veicolo elettrico necessita di più energia rispetto ad uno tradizionale?

Un veicolo elettrico utilizza circa 3 volte meno di energia primaria rispetto ad un veicolo a motore termico tradizionale per percorrere la medesima distanza. Questo è dovuto principalmente al processo di produzione che sta a monte dell’energia finale utilizzata dalla macchina; processo che ha un’efficienza del 18-19% per la benzina contro il 52% dell’elettrico.

3. Dove si ricaricano le batterie e quanto tempo ci vuole?

Ci sono molti modi per ricaricare un’auto elettrica. Ogni vettura ha a bordo un kit di cavi ma non è detto che siano compatibili con tutti i tipi di connettori e di stazioni di ricarica pubbliche o private. Ovviamente le auto elettriche si possono connettere ad una normale presa casalinga, ma i tempi di ricarica si allungano e un’ora di ricarica genera solo 10/15 km di autonomia. Quindi per le auto più piccole, che hanno tra i 100 e i 200 km di autonomia, può bastare una sola notte che però non è sufficiente per quelle più grandi. Gli impianti elettrici con connettori a 16 o 32 pin sono più potenti, ma è necessario che la rete elettrica possa fornire più kW. Infine ci sono le stazioni di ricarica veloce, che hanno una capacità compresa tra 40 e 135 kW e consentono centinaia di chilometri di autonomia per ogni ora di ricarica.

4. Per ricaricare l’auto elettrica a casa bisogna richiedere un nuovo contatore o aumentare la potenza di quello esistente?

Si può ricaricare l’auto elettrica collegandola al contatore di casa, anche con una potenza di 3 kW: in questo caso è raccomandabile ricaricare di notte quando gli altri elettrodomestici della casa non sono in funzione. Altrimenti è consigliabile un aumento di potenza a 4,5 kW per un uso ottimale della ricarica con il resto dei consumi domestici.

5. Un’auto elettrica si può ricaricare se piove?

Sì, non c’è nessun pericolo di danneggiamento dell’auto, di corto circuito o di shock elettrici. Ci sono molti livelli di protezione, sia all’interno dell’auto che nel punto di ricarica; se la connessione non è sicura la corrente non passa e tutto il sistema è completamente isolato. Inoltre, quando si stacca il connettore dall’auto il flusso di corrente è stato già interrotto precedentemente. Non ci sarebbero pericoli anche qualora un’auto elettrica finisse in mare o dentro una piscina.

6. Durante l’inverno l’autonomia della batteria diminuisce?

Come le auto con motore a combustione, anche quelle elettriche consumano di più con il freddo ma non così tanto da pregiudicarne le prestazioni, come dimostra il fatto che i due Paesi con il maggior numero di auto elettriche sono il Canada e la Norvegia. Le batterie sono mantenute alla corretta temperatura durante la guida e siccome la totale efficienza del motore elettrico non genera calore residuo, il riscaldamento dell’abitacolo viene gestito elettricamente; inoltre l’interno dell’auto si può pre-riscaldare già durante la ricarica, senza utilizzare l’energia stoccata nelle batterie.

7. Cosa si intende per auto ibride? 

Spesso si tende a confondere auto elettriche e auto elettrificate – queste ultime sono auto che utilizzano solo parzialmente l’energia elettrica. Sono chiamate ibride e hanno un motore a combustione e uno elettrico. In particolare, le full hybrid (HEV, Hybrid Electric Vehicle), sono dotate di batterie che si ricaricano in fase di decelerazione e frenata e poi forniscono energia quando si accelera; l’autonomia in modalità puramente elettrica è molto limitata e la vettura è alimentata con il carburante tradizionale (benzina o Diesel). Le ibride plug-in (PHEV, Plug-in Hybrid Electric Vehicle) invece hanno una batteria più grande che si ricarica anche dall’esterno (plug-in vuol dire, letteralmente, attaccare la spina) e possono percorrere alcune decine di chilometri senza utilizzare il motore termico.

8. Un’auto elettrica è davvero a emissioni zero? 

Un’auto elettrica ha zero emissioni locali, ma non solo: è anche l’opzione più sostenibile considerando l’intero ciclo di vita, dal momento che genera tra il 17 e il 30% in meno di emissioni rispetto a una vettura Diesel o benzina. Inoltre, se l’energia utilizzata per ricaricare la batteria proviene da fonti rinnovabili, come eolico o solare, allora le emissioni totali che produce sono quasi il 90% in meno rispetto a quelle di un’auto convenzionale, nell’arco dell’intero ciclo di vita. In vari Paesi sono attive diverse forme di incentivazione per promuovere questa forma di mobilità: dai bonus per l’acquisto alla tassazione agevolata per chi sceglie un’auto elettrica, che si affiancano ai vantaggi specifici come parcheggio e pedaggi gratuiti, corsie privilegiate e accesso libero alle zone a traffico limitato, realtà in molte città europee. Bisogna consierare inoltre che un’auto elettrica inquina il 70% in meno di un auto a benzina e circa il 50% in meno di una a metano ed è l’unica tecnologia che consente la totale eliminazione delle emissioni allo scarico di ossidi di azoto (NOx) e polveri sottili (PM) durante la guida. A giovarne sarà la salute delle persone, specialmente nelle città, con conseguente diminuzione delle spese mediche e sanitarie, altri vantaggi si registreranno in relazione alla diminuzione dell’inquinamento acustico.

9. Che differenza c’è tra un’auto elettrica e una ibrida plug-in?

Anche se entrambe hanno una presa per la ricarica, c’è una differenza fondamentale. Un’auto plug-in ibrida – PHEV, ovvero Plug-in Hybrid Electric Vehicle – è spinta da un tradizionale motore a combustione coadiuvato da un motore elettrico, che si può ricaricare tramite una presa elettrica oppure recuperando l’energia cinetica durante la guida. Questa energia può essere utilizzata per guidare l’auto in modalità esclusivamente elettrica, ma l’autonomia non supera i 50 km. Un’auto elettrica, invece, non ha alcun motore a combustione e le sue batterie hanno una capacità maggiore, garantendo percorrenze fino a 500 km.

10. Quanto durano le batterie di un’auto elettrica?

Il ciclo di vita delle batterie di un’auto elettrica è molto lungo, visto che anche dopo 200.000 o 300.000 chilometri mantengono dal 75 al 90% della loro capacità originaria. In ogni caso, negli ultimi anni il costo per la loro sostituzione è diminuito e sono comunque coperte da garanzie aggiuntive e inserite nei programmi di manutenzione. La loro durabilità è tale che quando le prestazioni non sono più idonee per le auto, possono essere riciclate in altre modalità di utilizzo statico.

11. Un’auto elettrica è più pericolosa in caso di incidente?

No, supera con ottimi risultati gli stessi crash test delle auto con motore a combustione. Le batterie sono completamente isolate dal resto del veicolo e non esplodono in caso di incidente, mentre a bordo non c’è la quantità di olio – altamente infiammabile – richiesta dal motore, dal cambio e dalla frizione. In generale, dunque, le auto elettriche hanno componenti meccanici molto più semplici rispetto a quelle tradizionali. Inoltre le batterie hanno una buona resistenza termica e anche qualora prendano fuoco, l’incendio si propaga lentamente sebbene ci voglia più tempo per spegnerlo.

12. Come si guida un’auto elettrica e quali sono le sue peculiarità?

Si guida come un’auto tradizionale con il cambio automatico. Ci sono i pedali dell’acceleratore e del freno e la leva del cambio con le classiche posizioni P, R, N e D. Il rumore e le vibrazioni sono azzerate e la potenza viene erogata in modo istantaneo e continuo, senza interruzioni dovute ai cambi di marcia. Il pedale del freno si usa poco, perché il recupero dell’energia che si attiva sollevando il piede dall’acceleratore è già in grado di rallentare l’auto. La maneggevolezza, infine, è ottima perché le batterie sono posizionate in basso e il loro peso abbassa il baricentro.

13.  Le batterie occupano molto spazio nell’abitacolo?

No, perché si trovano sotto il pavimento dell’auto e i motori elettrici sono molto più piccoli di quelli a combustione. Dato che la trasmissione è meno ingombrante, i designer hanno maggiore libertà nel progettare abitacoli spaziosi e in alcuni casi possono addirittura ricavare un bagagliaio supplementare nel cofano.

14. Tutte le auto elettriche hanno la guida autonoma? Che cosa è di preciso?

No, perché si tratta di due tecnologie indipendenti. I sistemi di guida autonoma sono presenti anche su alcune auto tradizionali, mentre su molte auto elettriche non sono disponibili. La guida autonoma è inquadrata in cinque diversi livelli, a seconda di quali sono le capacità dell’auto e il tipo di situazioni che può gestire senza l’intervento del conducente. Attualmente la maggior parte delle nuove auto raggiungono i livelli uno o due, in cui l’adaptive cruise control può accelerare e frenare, seguendo il veicolo antistante, eventualmente supportando la sterzata. Con il livello tre, ancora non permesso dalla legge in molti paesi, il guidatore può staccare gli occhi dalla strada in alcune situazioni predefinite, come la marcia in autostrada. Con il livello quattro, invece, le auto saranno in grado di muoversi senza l’intervento del conducente, mentre con il cinque potranno anche affrontare situazioni estreme e la guida off-road.

15. Quali altre nuove tecnologie ha un’auto elettrica?

Ogni nuovaauto elettrica è una sorta di vetrina per chi la produce. Così spesso è possibile trovarvi equipaggiamenti di alto livello come i controlli vocali o gestuali, oppure interni particolarmente spaziosi, sia per i passeggeri anteriori che per quelli posteriori. Questi sono spesso dotati di grandi schermi per l’intrattenimento e postazioni per la ricarica wireless dei dispositivi, anche sui singoli sedili, senza dimenticare la connessione internet a bordo.

16. E’ possibile ottenere un incentivo in caso di rottamazione?

Sì, solo nel caso si voglia rottamare un veicolo appartenente alla categoria Euro 1, 2, 3 e 4. L’ammontare del contributo è differenziato sulla base di due fasce di emissioni e dalla circostanza per cui l’acquisto avvenga contestualmente alla consegna per la rottamazione di un veicolo della medesima categoria omologato alle classi Euro 1, 2, 3, 4. Il contributo è parametrato al numero dei grammi di biossido di carbonio emessi per chilometro in caso di contestuale rottamazioneè pari a 2.500 euro se le emissioni sono comprese tra 21 e 70 g/KM, e 6.000 euro se comprese tra 0 e 20 g/KM

17. In caso di rottamazione, il bonus viene concesso sempre oppure a determinate condizioni?

Solo se sussistono determinate condizioni, ovvero:

A) Il veicolo consegnato per la rottamazione deve essere intestato da almeno dodici mesi alla medesima persona intestataria del nuovo veicolo o a uno dei familiari conviventi alla data di acquisto.

B) Nell’atto di acquisto deve essere espressamente dichiarato che il veicolo consegnato è   destinato alla rottamazione.

18. In caso di assenza di rottamazione, cosa cambia?

In assenza di rottamazione varia anche il contributo, che è pari a 1.500 euro se le emissioni  sono comprese tra 21 e 70 g/KM, e 4.000 euro se comprese tra 0 e 20 g/KM.